Patologie

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In questa pagina troverai tutte le patologie di cui si occupano gli specialisti del Centro Oftalmico Ambrosio, spiegate nel dettaglio.

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Miopia

Lo sapevi che il 21% della popolazione mondiale è miope? Ciò rende la miopia uno dei deficit visivi più comuni di oggi.
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    Come si manifesta la miopia?


    Le persone affette da miopia percepiscono gli oggetti lontani come offuscati, mentre hanno una visione nitida di quelli vicini.


    Quali sono le cause della miopia?


    In realtà le cause non sono molte. La più comune è l'eccessiva lunghezza del bulbo oculare (miopia assiale). In questo caso i raggi luminosi convergono davanti alla retina e non su di essa. Risultato? Una visione offuscata. Talvolta si può verificare anche quella che viene chiamata "miopia refrattiva". In questo tipo di miopia la lunghezza del bulbo oculare è normale, ma la cornea o il cristallino presenta una curvatura eccessiva: l'immagine viene dunque focalizzata davanti e non sul piano retinico, causando di conseguenza una visione sfuocata. La parola "miopia" deriva dal greco myops, che significa "stringere gli occhi". L'espressione si riferisce al fatto che, senza occhiali o lenti, molte persone affette da miopia stringono gli occhi per vedere più nitidamente da lontano.


    Come si corregge la miopia?


    In generale, un paio di occhiali per lontano o lenti a contatto adatte sono più che sufficienti per consentire una visione più nitida degli oggetti distanti. Attraverso un controllo dell'efficienza visiva, è possibile scoprire deficit come la miopia e ottenere suggerimenti sui dispositivi più adeguati per un'eventuale correzione. Un altro modo per correggere miopia, iperopia e astigmatismo è la chirurgia laser.


Presbiopia

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    Come si manifesta la presbiopia?


    I caratteri molto piccoli rappresentano una sfida e qualsiasi tipologia di testo, dal libro al tablet, deve essere tenuta a distanza per poter essere letta. Inoltre, leggere in condizioni di scarsa illuminazione risulta particolarmente difficoltoso, i simboli e i testi sullo smartphone appaiono sfuocati, e diventa sempre più difficile passare dagli oggetti vicini a quelli lontani. Anche se i sintomi della presbiopia sono simili a quelli dell'ipermetropia, la prima incorre solamente dai 40 anni in su quando i muscoli oculari iniziano ad essere meno elastici. Alcuni se ne accorgono presto, altri soltanto più tardi. L'ipermetropia e la miopia sono quasi sempre ereditarie.


    Come si corregge la presbiopia?


    Le persone affette da presbiopia che non soffrono di altri disturbi visivi, come la miopia o l'ipermetropia, possono tranquillamente utilizzare le lenti da lettura per distinguere nitidamente gli oggetti vicini. 

    Chi invece soffre di presbiopia ed è inoltre miope o ipermetrope e quindi è già portatore di occhiali viene solitamente indirizzato verso l'uso di lenti progressive: queste prevedono aree con diversi poteri correttivi, che consentono la visione di immagini nitide a qualsiasi distanza. La presbiopia può anche essere corretta con lenti a contatto multifocali. Attraverso un controllo dell'efficienza visiva, è possibile scoprire deficit come la presbiopia e ottenere suggerimenti sui dispositivi più adeguati per un'eventuale correzione.


Astigmatismo

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    Come si manifesta l'astigmatismo?

    Gli oggetti ravvicinati e lontani vengono percepiti come distorti e sfuocati, i dettagli non sono definiti e le sorgenti luminose puntiformi sembrano lineette o barre. Molti astigmatici hanno anche difficoltà nel valutare correttamente le distanze.

    Quali sono le cause dell'astigmatismo?

    Di solito l'astigmatismo è genetico. Questo disturbo è dovuto a una curvatura anomala della cornea, a vari gradi di intensità, che causa una visione sfuocata e distorta. Nella maggior parte dei casi, l'astigmatismo è associato a miopia o ipermetropia.


    Come si corregge l'astigmatismo?

    L'astigmatismo può essere corretto con occhiali, lenti a contatto o attraverso un intervento chirurgico. Gli occhiali destinati alle persone astigmatiche presentano un "cilindro". Per ritrovarlo, basta cercare la sigla "CIL" sulla prescrizione degli occhiali. Il cilindro bilancia l'immagine sfuocata, rendendo nuovamente possibile una visione normale. In base al tipo di astigmatismo, si possono applicare lenti a contatto morbide o rigide oppure lenti a contatto toriche. Anche in questo caso è presente il cilindro, che assicura il bilanciamento della superficie curva. Queste lenti sono chiamate anche "lenti astigmatiche" o "cilindriche". Anche in questo caso, l’ottico ha l'esperienza e gli strumenti necessari per offrire la soluzione più adeguata alla situazione visiva.


Ipermetropia (iperopia)

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    Come si manifesta l'ipermetropia?


    Vedere le cose da vicino è faticoso. Solitamente le persone affette da ipermetropia percepiscono come offuscati gli oggetti in primo piano. Inoltre, leggere a lungo, dedicarsi al fai da te o lavorare al computer senza l'aiuto degli occhiali è spesso causa di fastidiose cefalee. Mentre gli individui ipermetropi riescono a vedere chiaramente gli oggetti in lontananza, spesso hanno difficoltà nel passare dall'osservazione degli oggetti vicini a quelli lontani.  


    Quali sono le cause dell'ipermetropia?


    La causa più comune dell'ipermetropia è quasi sempre genetica ed è rappresentata da una lunghezza del bulbo oculare inferiore alla norma (iperopia assiale). Di conseguenza, un occhio ipermetrope rilassato non inquadra gli oggetti in primo piano sulla retina, ma piuttosto dietro ad essa, motivo per cui l'immagine è sfuocata. L'iperopia refrattiva è molto più rara: in questo caso il bulbo oculare è di lunghezza normale, ma la cornea o il cristallino non presentano una curvatura sufficiente per poter distinguere chiaramente gli oggetti in primo piano. Lo stesso accade se il cristallino è assente. Ciò può avere una causa genetica, ma può verificarsi anche a seguito di un incidente o di una malattia.


    Come si corregge l'ipermetropia?


    In generale, l'ipermetropia può essere corretta con lenti monofocali, occhiali da lettura o lenti a contatto adeguate. 

    Attraverso un controllo dell'efficienza visiva, è possibile scoprire deficit come l'ipermetropia e ottenere suggerimenti sui dispositivi più adeguati per un’eventuale correzione.


Il Glaucoma, gli standard internazionali

Per un controllo ottimale della progressione della malattia, le linee guida dell’American Academy of Ophthalmology indicano il controllo dei parametri morfologici (RNFL, GCL) e funzionali ogni 3-4 mesi.
Noi seguiamo e ti proponiamo proprio questo tipo di follow-up definito dai migliori scienziati clinici mondiali, con un occhio al contenimento delle spese. 
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    Campo visivo Humphrey Zeiss, il gold standard per il glaucoma, misurazione micrometrica delle fibre nervose (RNFL) e delle cellule ganglionari (GCL) con analisi della progressione, l’ultima frontiera per tenere sotto controllo il ladro silenzioso della vista.  Pachimetria totale corneale e goniometria OCT per una assoluta definizione dei fattori di rischio più importanti. Tutto questo a tua disposizione, vicino casa.


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    Un percorso glaucoma di 18 mesi, da intraprendere dopo la diagnosi:

    Per 3 volte eseguiamo la visita completa dedicata al glaucoma (valore totale di 570,00 Euro)

    • • Campo visivo Humphrey Zeiss
    • • Misurazione OCT strato delle fibre nervose (RNFL)
    • • Misurazione OCT strato delle cellule ganglionari (GCL)
    • • Curva tonometrica (misurazione della pressione intraoculare minimo 5 volte nell’arco della mattinata)
    • • Pachimetria e goniometria OCT
    • • Valutazione specialistica finale

    Per 6 volte effettuiamo la misurazione del tono oculare con aggiornamento del quadro clinico (valore totale di 240,00 Euro)

    • • Pneumotonometria o tonometria ad applanazione con valore compensato per la pachimetria.
    • • Colloquio con lo specialista

    N.1 Visita complessiva (valore di 110,00 Euro)

    • • Controllo della vista
    • • Esame obiettivo del segmento anteriore
    • • Esame del fondo oculare

    Il totale di 920,00 euro viene ridotto del 28% e rateizzato.


(Può) essere o non essere… la tiroide

Cosa c’entra la tiroide su una pagina di un centro oculistico? 

Il piccolo organo regola tutto il metabolismo del corpo, il suo malfunzionamento crea delle importanti modificazioni a tutto l’organismo… in particolare negli occhi.
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    L’ipotiroidismo, o tiroidite di Hashimoto è la patologia tiroidea più comune, colpisce in particolare modo le donne causando molte alterazioni del corpo dovute alla mancanza di ormone tiroideo. Molte di queste alterazioni possono essere controllate con la terapia ormonale sostitutiva, ma a livello oculare la tiroidite di Hashimoto provoca delle alterazioni non controllate dalla terapia. La sindrome dell’occhio o disfunzione della superficie oculare può essere scatenata dalla disfunzione della tiroide e può presentarsi in maniera anche grave. L’oculista deve rilevare in anamnesi una tiroidite di Hashimoto per poter dare una terapia corretta.


    L’ipertiroidismo di natura autoimmune conosciuto anche come malattia di Graves – Flaiani – Basedow è quello che colpisce in maniera più significativa e grave l'occhio. A livello generale può causare dimagrimento, sudorazione e tachicardia. L’occhio può soffrire in maniera importante:

    • congiuntiviti che non passano

    • gonfiore sotto gli occhi (borse) ma anche sopra gli occhi

    • secchezza notturna e dolore al risveglio

    • dolore dietro gli occhi, in particolare nello sguardo in alto

    • Esoftalmo, ovvero aumento della “sporgenza” degli occhi

    Queste manifestazioni devono essere riconosciute e trattate subito.


    Il Dr. Enzo D’Ambrosio si è occupato per anni presso l’ambulatorio oculistico per le tireopatie del Policlinico di Roma di queste malattie, apprendendo terapie e metodi diagnostici adeguati. 

    Negli ultimi anni condividiamo metodi e protocolli con il Centro per le Malattie Tiroidee di Pisa, grazie alla stretta collaborazione con endocrinologi che lavorano nell’ospedale di Cinisello. Il modulo di valutazione delle orbitopatie è quello ideato e sviluppato presso l’Università di Pisa, per fornire al paziente il massimo dell’esperienza e della qualità di cura.


Eccellenza in ecografia oculare

Che ci sia un tumore o gravi danni da diabete, l’ecografia bulbare è l'esame per avere una diagnosi precisa.
In tutti quei casi in cui la luce non passa, gli ultrasuoni prodotti dalla sonda ecografica sono fondamentali per sapere cosa sta succedendo all’interno dell’occhio. 
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    L’occhio è “l’organo trasparente” per definizione, può essere esaminato per la maggior parte con l’ausilio di lenti e luce. L’ecografia oculare non serve per la visita oculistica o per la diagnosi di quasi tutte le malattie oculari, ma in alcuni casi l’ecografia bulbare è indispensabile.

    L’ecografia bulbare è indispensabile nei seguenti casi:

    quando le strutture dell’occhio perdono la loro trasparenza, quando c’è una cataratta avanzata, un leucoma corneale, emorragie vitreali o della camera anteriore. 

    L’intensità del segnale ecografico è diversa a seconda delle strutture incontrate, e la sonda con il suo movimento permette la visualizzazione delle strutture bulbari e delle loro alterazioni.


    Oltre l’ecografia bulbare strutturale o B-Scan è la metodica di primo impiego, a differenza della sonda A-scan permette di valutare l’estensione delle lesioni ed il loro rapporto con le strutture oculari più importanti. Distacchi di retina, di vitreo o di coroide possono essere caratterizzati ecograficamente alla perfezione con l’eco bulbare B-scan.


    I tumori oculari meritano particolare attenzione durante l’ecografia, oltre la loro estensione è fondamentale studiare la loro struttura interna con la metodica avanzata di ecografia oculare A-scan. Con la metodica è possibile determinare al meglio di che tipo di tumore si tratti e questo è importante per decidere come trattarlo. Un segnale A-scan basso farà pensare ad un melanoma, mentre un tracciato A-scan alto a lesioni di tipo vascolare. Questo importante tipo di ecografia oculare non viene effettuato comunemente perchè necessita di studi approfonditi e di pratica.


    Inoltre l’ecografia bulbare ed orbitaria possono essere usati, sia come A-scan e B-scan per determinare lo stato del nervo ottico, della coroide, dei muscoli oculari e delle lesioni orbitarie.


    L’ecobiometria A-scan viene invece impiegata per misurare l’occhio in previsione di un intervento di cataratta o per seguire l’evoluzione della miopia.


    Presso il Centro Oftalmico D’Ambrosio troverete sempre strumentazione di qualità e personale esperto, anche per quanto riguarda l’ecografia


Controlla la tua vista, ORA!

“Se vedo bene, perché dovrei spendere per una visita?”

Risposta: Molte malattie potenzialmente gravi non danno sintomi, ma piccoli segni che solo il personale sanitario può scoprire prima che sia troppo tardi. Inoltre lo specialista ed il suo staff sono sempre aggiornati sulle ultime novità.
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    Pensiamo al glaucoma, il ladro silenzioso della vista, non dà nessun segno legato alla pressione oculare alta, ed è impossibile rendersi conto del camp visivo perso… sin quando non è perso del tutto.


    Oppure la maculopatia, preceduta di anni dalla comparsa di drusen, totalmente asintomatiche, ma un segno chiaro per l’oculista. La prevenzione è efficace nell’evitare le forme gravi, ma deve essere iniziata quanto prima.


    Per questo veniamo incontro a chi come te vede bene, con o senza occhiali, senza sintomi o fastidi, con la telemedicina. Le nostre assistenti in oftalmologia, laureate, effettueranno:

    • Esame della vista, validato da rigidi protocolli interni

    • Tonometria (misurazione della pressione oculare)

    • Topografia corneale

    • OCT della retina in zona maculare (singola linea)

    …e niente atropina!


    Il risultato sarà visionato dall’oculista, a distanza, e sarai richiamato in caso di anomalie. 

    Questo ti permetta di spendere di meno ed effettuare le misurazioni e gli esami per soli 35 euro.

    Ma ci sono alcune condizioni…:

    • Assenza di malattie oculari note o sintomi (glaucoma, maculopatia, cheratocono, ecc…)

    • Età compresa fra 15 e i 60 anni

    • Difetto di vista compreso fra -6,00 D e +4,00 D come equivalente sferico

    • Astigmatismo inferiore a 2,00 D

    • Non è compreso l’esame della periferia retinica


Uveiti anteriori croniche, iridociclite di Fuchs

Tra le uveiti anteriori, che andremo ad approfondire una per una, merita particolare attenzione l’iridociclite eterocromica di Fuchs, o meglio col nome attuale inglese Fuchs Uveitic Syndrome. Il termine “eterocromica” si riferisce alle possibili variazioni del colore irideo dell'occhio colpito che può essere più chiaro dell’altro.
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    Sintomi

    Fra le uveiti è quella che presenta meno segni e sintomi, per il medico e per il paziente, anche perché colpisce quasi esclusivamente un solo occhio. Può decorrere in modo del tutto asintomatico per anni fino a quando non arrivano le prime complicanze, oppure può essere scoperta casualmente durante una visita di routine. Frequentemente esordisce nell’adolescenza ed il primo dei disturbi può essere la comparsa di miodesopsie (mosche volanti) in un solo occhio, normalmente poco dense e poco fastidiose, che possono aumentare nel tempo. La prima delle particolarità di questo tipo di uveite è che a differenza di quasi tutte le altre forme non causa mai “occhio rosso”. Un altro sintomo è un progressivo calo della vista, sempre in un solo occhio che si rivelerà, durante una visita oculistica, causato da una cataratta, anche in giovane età, del tipo sottocapsulare posteriore. La differenza di colorazione dell’iride, caratteristica principale di questa malattia, sicuramente è qualcosa che il paziente può notare autonomamente, ma può essere molto tardiva o quasi impercettibile, soprattutto su iridi molto chiare o scure.


    La pressione oculare alta può essere una frequente complicanza di questa malattia, ma purtroppo spesso è del tutto asintomatica.


    Cause

    L’unica causa accertata è legata ad un’infezione pregressa da parte del virus della rosolia, avvenuta anche molti anni prima. Raramente si può riscontrare la presenza di diversi virus come l’erpes simplex o il Citomegalovirus, dubbia rimane la correlazione con la toxoplasmosi, che probabilmente è un fattore di confonimento. Ricordiamo che la rosolia è prevenibile con il vaccino, e quindi, anche se non esiste uno studio in merito, è molto probabile che la vaccinazione sia utile per prevenire anche questa uveite.


    Terapia

    La seconda caratteristica speciale di questa uveite è che non richiede nessuna terapia medica o chirugica, si curano solo le complicanze, ovvero la cataratta e il glaucoma secondario, ma non l’infiammazione. Anzi la terapia con cortisone nei soggetti sensibili può accelerare la comparsa di cataratta e glaucoma, senza risolvere l’uveite che è tipicamente non sensibile alla terapia.


    Approfondimenti per il personale sanitario

     In questa seconda parte andrò ad approfondire aspetti che possono essere più utili agli operatori sanitari, ma anche interessanti per il paziente affetto dalla malattia.


    Epidemiologia

    In un centro di riferimento terziario rappresenta all’incirca il 10% delle uveiti anteriori, ma in un ambito territoriale questa percentuale scende sino ad arrivare anche all’1%. Difficile fare una stima nella popolazione generale in quanto decorre del tutto asintomatica, pertanto è anche difficile stimare l’età di esordio, anche se, interrogando attentamente i pazienti, molti fanno risalire i primi disturbi al periodo adolescenziale.



    Sintomi

    Come già anticipato, spesso del tutto asintomatica, può essere scoperta durante una visita di routine oppure durante visite per comparsa di miodesopsie e di appannamento visivo. Il riferimento ad episodi di arrossamento e dolore da parte del paziente impongono una più accurata diagnosi differenziale, in quanto poco caratteristico.


    Segni

    Si tratta di una uveite cronica con pochi i segni di infiammazione attiva, nessun coinvolgimento della congiuntiva e solo raramente una tenue reazione pericheratica. Epitelio corneale intatto e precipitati endoteliali poco numerosi, diffusi (non esclusivamente nei settori inferiori nel triangolo di Haart) di forma stelata o tondeggiante, non necessariamente pigmentati nella loro totalità. Cellule da rare a 1+, pigmentate o meno di medie dimensioni con presenza di “flare” da tenue a 1+. Le sinechie iridee posteriori e anteriori sono molto rare in questa malattia così come il coinvolgimento della cristalloide anteriore. Più caratteristici son invece i noduli iridei di Koeppe e di Busacca. Cellule infiammatorie possono accumularsi nel vitreo anteriore, tanto da risultare spoporzionatamente numerose rispetto all’esiguo coinvolgimento anteriore. La retina ed il nervo ottico non sono normalmente colpiti in questa malattia così come per i vasi retinici, segni a carico di queste strutture dovrebbero fare propendere per una ipotesi alternativa. Dibattuta, anche se ormai superata, la correlazione con cicatrici corioretiniche simili a quelle da toxoplasma, da considerare solo per soggetti provenienti da aree endemiche ma non necessariamente collegate all’uveite. L’eterocromia iridea sicuramente è caratteristica ma non e necessaria per perfezionare la diagnosi, in quanto può mancare nelle iridi molto chiare o scure, può essere “inversa” o può essere evidente solo alla luce solare e meno alla lampada a fessura. Quasi sempre diffusa, può limitarsi al terzo esterno dell’iride, difficilmente colpisce o risparmia un solo settore.


    Complicanze

    Si tratta di una “uveite ipertensiva” con ipertono oculare che può insorgere nel 50% dei pazienti, anche se non tutti poi sviluppano un glaucoma secondario con danno perimetrico. L’ipertono non risponde alla terapia steroidea e necessita di più principi attivi ipotonizzanti combinati per il suo controllo. Anche gli impianti valvolari hanno tendenza a chiudersi precocemente.

    La cataratta è tipicamente sottocapsulare posteriore ma può estendersi nel tempo a tutto il cristallino. L’intervento chirurgico presenta difficoltoso per la scarsa midriasi e per la marcata tendenza al sanguinamento dell’iride.

    Le miodesopsie e l’haze vitreale non andrebbe trattato chirurgicamente se non in casi gravi, è riportata una diminuzione dell’acuità visiva postoperatoria.


    Diagnosi

    La diagnosi è clinica, tuttavia è necessario escludere altre forme “mimetiche” con gli esami raccomandati dall’American Accademy of Ophthalmology per tutte le uveiti. Può esssere utile, a livello informativo, richiedere la sierologia per Rubella virus Herpes simplex e Citomegalovirus. Ulteriore elemento di conferma è la pressocchè nulla risposta agli steroidi.

    Da tenere a mente che una forma di eterocromia e flare in camera anteriore può essere indicativo di sindrome di Bernard-Horner, sono quindi da ricercare gli altri segni caratteristici di questa malattia.


    Terapia

    Come anticipato vi è scarsa o nulla risposta agli steroidi, che risultano quindi superflui e dannosi, nessuna indicazione per gli steroidi sistemici. Superflui anche i midriatici data la scarsa tendenza alle sinechie. È indispensabile un buon controllo del tono e controlli frequenti del campo visivo e del nervo ottico


Angiografia retinica OCT

Angiografia retinica digitale, senza iniezione di colorante, qualità Zeiss. 
L’angiografia OCT offre delle immagini della vascolarizzazione della retina mai viste prima, l’elaborazione digitale ci permette di ottenere delle informazioni importanti su strutture nascoste dell’occhio. 
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    La buona tecnologia è quella che migliora la qualità della vita e riduce i rischi.

    La tecnologia Zeiss assicura immagini di definizione superiore ad ogni altro strumento simile.


    La retinopatia diabetica non ha più segreti, le zone ischemiche si rivelano sin nei minimi dettagli, e non vengono più mascherate da sangue o edema. Tutto, è importante ricordarlo, senza iniezione di colorante, senza rischi di allergie, e senza rischi di perdere il momento giusto per scattare la foto.


    Nella maculopatia senile l’angiografia OCT ha rivoluzionato la classificazione, la patogenesi e il trattamento di questa importante malattia. Le maculopatie occulte non possono più nascondersi! Vengono visualizzate e scoperte precocemente, e un trattamento nelle fasi iniziali evita danni spesso irreparabili.


    Ma tutta la tecnologia esistente non servirebbe senza gli occhi esperti degli oculisti refertatori. Specialisti sempre aggiornati nel campo della diagnostica, presenti ai più importanti congressi internazionali, studiano le nuove classificazioni le nuove terapie ogni giorno


Cataratta, la forza dell’esperienza

Tra i primi ad introdurre la facoemulsificazione in Puglia nel 1992, con gli anni i metodi e la tecnologia sono migliorati per ottenere risultati sempre ottimali. Con oltre 350 interventi/anno, il Dott. Gustavo D’Ambrosio è uno dei più richiesti chirurghi della cataratta, nell’ambito privato convenzionato. 
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    Opera con l’assistenza del Dr. Enzo D’Ambrosio presso la Casa di cura Bernardini in Taranto. L’intervento, assieme agli esami ematochimici e la visita cardiologica viene erogato in convenzione con il SSN.

    Risposte a due domande frequenti:


    D: Toglierò gli occhiali dopo l’intervento?


    R: Dopo aver preso le misure dell’occhio (mediante interferometria laser), curvatura corneale, ampiezza della camera anteriore, con complesse formule matematiche si determina il potere del cristallino artificiale da inserire per consentire una vista ottimale. Quindi si decide insieme al paziente se vedere meglio da lontano o da vicino. Tuttavia con l’intervento di cataratta non si elimina l’astigmatismo corneale, quindi in questo caso gli occhiali saranno comunque necessari. Inoltre se sono presenti altri problemi alla retina, al nervo ottico o cerebrali, dopo l’intervento la vista migliorerà ma potrebbe non raggiungere comunque i 10/10.


    D: Perché usate la facoemulsificazione (con punta ad ultrasuoni) invece del Laser per la cataratta?


    R: Perché a fronte di costi elevatissimi (oltre 2000 euro per occhio) non ci sono reali vantaggi per la sicurezza o un migliore risultato visivo. Con la facoemulsificazione di ultima generazione gli ultrasuoni sono al minimo necessario per completare la rimozione del cristallino. Alcuni pazienti credono che con il laser non sia necessario l’intervento chirurgico, in realtà dopo l’azione del laser bisogna comunque incidere la cornea per rimuovere la cataratta chirurgicamente, aspirare la corticale del cristallino ed allargare l’incisione per inserire il cristallino artificiale. 

    In pratica paghereste 2000 euro solo per accorciare di 3 minuti un intervento che ne dura 15. Vale la pena?

    Rinnovo patente, nel rispetto delle leggi

    Con l’ottotipo digitale, test dell’abbagliamento, sensibilità al contrasto, viene effettuato il rinnovo delle patenti a regola d’arte. Con la perimetria computerizzata c’è la possibilità di rinnovare anche le patenti di chi si doveva recare necessariamente in Commissione, se ci sono i giusti requisiti.


    Tutto per fornire un servizio completo, più accurato di quello erogabile nelle scuole guida, e nel rispetto delle leggi, che prevedono di effettuare il rinnovo solo presso ambulatori medici.


    La perimetria computerizzata viene effettuata in caso di danni pregressi del campo visivo o per pazienti monocoli. Viene effettuata da un medico militare, contestualmente alla visita per il rinnovo patente


Miopia infantile, Stop!

Fermiamo l’aumento della miopia nei bambini, ciò che sino ad ora sembrava un processo inarrestabile ora viene fermato da un collirio. Proteggiamo i nostri figli da maculopatia, distacco di retina e glaucoma.
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    Questo perché la miopia non è solo un problema di occhiali, la miopia, che inizia da bambini, nell’età adulta predispone a gravi ed invalidanti malattie oculari:

    • Rotture retiniche e conseguente distacco di retina, che richiede un intervento chirurgico invasivo per minimizzare il danno sulla visione, che può essere persa del tutto.

    • Glaucoma, un occhio miope ha una vascolarizzazione non ottimale, e questo lo rende più suscettibile ai danni della pressione intraoculare, il glaucoma miopico è più grave e difficile da trattare.

    • Maculopatia miopica, a differenza della maculopatia senile classica può iniziare anche a 30 anni, ma presenta la stessa gravità compromettendo la visione centrale, richiede terapia intravitreale.

    La miopia medio-elevata è un fattore di rischio per tutte queste patologie, l’unica soluzione è quella di impedire l’aumento incontrollato della miopia con alcuni accorgimenti:

    1. aumentare le ore passate al sole all’aperto

    2. mantenere gli occhiali aggiornati, corretti e centrati, con controlli semestrali

    3. Iniziare la terapia specifica in collirio


    Nel nostro centro da alcuni anni, con successo, viene prescritta la terapia con atropina 0,1% e 0,01%, ampiamente sperimentata e di sicura efficacia, come certificato da decine di studi internazionali.


    Prenota la visita oculistica pediatrica per iniziare da subito con la prevenzione e salvaguardare la salute oculare dei tuoi figli


Oculistica pediatrica

Da pochi mesi di vita fino al termine dello sviluppo, durante il processo di crescita possono svilupparsi alterazioni funzionali che vanno tempestivamente riconosciute e curate come, ad esempio, l’occhio pigro e lo strabismo 

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